Quando si discute di copywriting e SEO, tra le diverse buone pratiche da applicare si menziona anche al fatto di linkare risorse autorevoli ed a tema. Questo produce, effettivamente, una serie di vantaggi:
- l’utente può proseguire la navigazione verso altre risorse approfondendo la lettura;
- evita, per chi scrive, di dover aprire e sviluppare delle subordinate: spesso un’attrazione per il copywriter ma, al contempo, una possibile distrazione sia per il lettore che per il motore di ricerca;
- a Google piace: anche grazie al tema trattato dalla risorsa linkata questi riesce a farsi un’idea più chiara dell’argomento rafforzando il concetto di coerenza semantica.
Però non sempre il clic su quel link esterno è visto bene: a fronte degli sforzi fatti per portare l’utente sulla pagina, comprendo che la tentazione sia quella di “trattenerlo” all’interno del sito. Ci sono casi in cui favorire il proseguo della navigazione fuori dal sito web è paragonabile ad un danno economico (mancato guadagno): pensate alla scheda prodotto di un ecommerce.
Per “dare un colpo al cerchio ed uno alla botte” secondo me la soluzione sta nell’àncora, la parte cliccabile del link, quella che, spesso, quando ci passi sopra con il mouse si attiva, si accende.
Mi spiego:
- un’àncora breve, persuasiva, poco parlante potrebbe effettivamente generare curiosità e favorire il clic;
- un’àncora lunga, descrittiva e molto parlante invece dà chiaramente l’idea di quello che l’utente troverà dopo il clic e potrebbe risultare più che sufficiente per proseguire invece la lettura della pagina dove l’utente già si trova.
Che ne pensi?
Buoni consigli sono stati utili. Complimenti per l’articolo conciso e non lungo e privo di contenuti, hai saputo racchiudere il tutto in un articolo ben dettagliato