Visto che a settembre 2013 Facebook ha aggiornato le policy che regolano lo svolgersi di contest nelle proprie pagine, ora mi sento più sereno nello scrivere e raccontare questa cosa qua.
Diverso tempo fa mi sono messo a studiare l’algoritmo di Facebook: Edgerank.
L’ho studiato nello specifico dei fattori che Facebook stesso diceva di tenere in considerazione per “premiare” uno status update fornendogli maggiore visibilità nel newsfeed degli utenti: il peso delle interazioni ed il tempo riferito alle stesse (oltre al grado di affinità tra, ad esempio, utente e pagina aziendale).
Allora ho cercato di risalire la corrente ed immaginare quali caratteristiche avrebbe dovuto avere uno status update per guadagnarsi un punteggio alto; magari cercando anche di considerare allo stesso tempo delle leve affinché il tutto fosse effettivamente realizzabile.
Da lì mi è venuta in mente questa cosa del temporary status update (derivato dal concetto di temporary shop)(scherzosamente dico di averlo inventato io, però onestamente non ho mai letto nulla a riguardo nella rete).
Riprendendo le leve di cui sopra (immaginando il contesto di un ecommerce che, in questo frangente, rende le cose più facili), la struttura dello status update dovrebbe essere così composta:
. comunicare un codice sconto (non tanto la percentuale di sconto, quanto il codice vero e proprio: fa più gola)(ovviamente deve essere inizialmente congelato);
. spiegare che quel codice sconto sarà attivo solo al raggiungimento di un certo risultato;
. esplicitare il traguardo: X ricondivisioni dello status update, Y commenti allo stesso, Z like (la distribuzione sceglietela sulla base dell’obiettivo; io consiglio di mettere in testa le ricondivisioni);
. precisare però che il risultato deve essere raggiunto entro le ore HH:MM (questo passaggio è importante);
. aggiungere il dettaglio che lo sconto ha una scadenza temporale (meccanismo relativamente facile da configurare nel tool che utilizzate per gestire i coupon).
Considerando poi i successivi aggiornamenti dell’algoritmo, penso che alcune delle leve introdotte (es. lo story bumping) vadano nella direzione di favorire ulteriormente questo meccanismo.
Ci avevate mai pensato? L’avete mai utilizzato?
Ciao Marco,
tempo fa pensavamo di fare qualcosa del genere (voglio dire un codice sconto ottenibile solo al raggiungimento di un certo risultato).
Però ci siamo informati e questo rappresenta una sorta di concorso a premi. Quindi per ogni operazione del genere bisogna avviare la macchina burocratica con richieste, montepremi fidejussioni… Ci è passata la voglia!
Purtroppo qui in Italia quella è una condizione necessaria :(