Ecommerce: un paio di riflessioni prima di partire

Articolo per le aziende che stanno pensando di aprire un ecommerce.
I dati disegnano uno scenario super positivo ed, effettivamente, allettante: “gli acquisti online, in Italia, crescono”.
C’è un però: esistono già degli ecommerce molto affermati nel panorama italiano (es. Amazon, Ebay, Zalando, Yoox) per tanto, semplificando, potrei anche parafrasare il virgolettato sopra con il seguente: “gli italiani acquistano sempre di più dai soliti noti”.
Non si tratta di una frase risolutiva, però non la vedo male come frase riassuntiva.
E’ chiaro che a questo punto le aziende che vogliono aprirsi all’ecommerce devono considerare anche altri aspetti (non necessariamente facili):

– sarà difficile presentarsi al mercato con un prezzo più basso di quello pubblicato su Amazon;
– le spese di spedizione, storicamente, si stanno via via abbassando (grazie al volume che questi signori riescono a sostenere);
– le interfacce mediante le quali si acquista stanno diventando sempre più “user friendly” rendendo l’esperienza di acquisto molto agevole;
– il problema della gestione dei resi, per questi signori è sempre meno un problema (c’è chi ti invia anche un numero più grande ed un numero più piccolo della taglia di scarpe che avete ordinato online);
– oltre al customer care in post vendita, c’è un impegno di risorse ed energie anche nel pre vendita;
– mobile: abituatevi al fatto che la gente compra da smartphone, anche se voi non l’avete ancora fatto.

E perché dovrebbero considerare anche gli aspetti qui sopra? Perché l’utente italiano, sempre più propenso a fidarsi quando si tratta di inserire i numeri della carta di credito in un sito web, si sta abituando bene, anzi, molto bene e quindi il confronto che il nuovo ecommerce deve sostenere è, per forza di cose, anche su queste caratteristiche qua.

Pronti a fare la guerra? :)

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