Digital (marketing) e concerti live: qualche osservazione

Lo scorso weekend sono stato a Padova a vedere la seconda data del nuovo tour di Luciano Ligabue “Mondovisione”.

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(foto prelevata da Instagram: @alemanfrii)

In alcuni momenti la mia attenzione è stata richiamata da dettagli e comportamenti che, in qualche maniera, hanno a che fare con il digital e desidero raccoglierli qui a mo’ di elenco:

  • prima dell’inizio, quando c’è il dj che “butta su dei pezzi”, una voce registrata indicava l’hashtag del tour dagli altoparlanti: #mondovisionetour [leggasi: invito, coordinato (*), alla produzione di user generated content];

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(notevole la produzione di contenuti: è la seconda tappa del tour ed, al netto di foto ufficiali pre-tour, mi posso sbilanciare con una media (del pollo) di circa 40.000 foto/video per serata; NOTA: c’è un aggiornamento in chiusura del post su questo passaggio)

  • circa a metà concerto Ligabue ha eseguito individualmente (voce + chitarra acustica) un brano scelto precedentemente, tramite votazione (credo dal sito web), dai fan [coinvolgimento prima dell’evento];
  • questo concerto è stato l’occasione, come spesso succede, di presentare un nuovo singolo. Oltre al video in anteprima, la coreografia dello spettacolo ha indicato l’hashtag “ufficiale”: #cesempreunacanzone [questa iniziativa mi ha convinto meno ed i risultati, almeno su Instagram, sono effettivamente diversi];

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  • durante un assolo particolarmente lungo, Ligabue ha chiesto ad uno della security di tenergli per un attimo il microfono ricevendo dallo stesso uno smartphone con il quale ha registrato circa 1′ di video [pensavo ad un selfie ma Ligabue, anche regista, ha optato per qualcosa di un po’ meno scontato :)];
  • parlando del pubblico, ho notato che diversi ragazzi gggiovani hanno inviato pezzi di concerto (tracce audio) agli amici rimasti a casa tramite Whatsapp;
  • le applicazioni che l’hanno fatta da padrone sono state (secondo me in quest’ordine di utilizzo): Instagram, Whatsapp, Facebook [da notare qui la lungimiranza di Zuckerberg negli acquisti: sono tutte realtà sue];
  • nota personale ed un po’ dolente: l’attenzione verso lo smartphone, e le interazioni sociali che ne derivano, ha portato diversi ragazzi a passare più tempo con lo sguardo verso il monitor che non volto allo spettacolo. Sembrava quasi fosse più importante portare a casa (numerosi) selfie, e relativi like, a mo’ di testimonianza (“io c’ero”) piuttosto che assorbire le emozioni di un concerto. Peccato.

(*) indicare un unico hashtag evita la dispersione nei social network degli user generated content e ne facilita quindi la raccolta a posteriori

NOTA: Fabio e Daniele mi segnalano che il tour, in realtà, è cominciato a marzo 2014 per cui le opportunità di generare delle foto/video sono state ben più di due. Per meglio intercettare il dato “contenuti per tappa” ho quindi fatto una fotografia dell’hashtag #mondovisionetour su Instagram prima e dopo l’ultima data, quella del 17 marzo a Milano.

LigabueInstagramMondovisionetour

Dallo screenshot si vede che si è passati da 83.675 post a 84.500 post, quindi circa 1.000 contenuti per serata; un dato decisamente ridimensionato rispetto a quello iniziale.

2 commenti

  1. giulio

    “diversi ragazzi a passare più tempo con lo sguardo verso il monitor che non volto allo spettacolo” capita sempre in millemila conceri :-/

  2. Marco

    Marco, bello questo post, così multimediale!
    Insomma, siamo passati dall’urlare conrtro il cielo al pigiare sul display…

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