La formula è: io ti dò un contenuto, tu mi dai un link.
Funziona.
A livello di traffico: tu mi porti visite e a te si allunga la long tail.
È bilanciata.
Tra l’altro, osservando più in dettaglio, chi riceve e pubblica il contenuto si mette anche nella condizione di ricevere dei backlink spontanei (tanti o pochi che siano).
L’ago della bilancia è leggermente più a favore di quest’ultimo ma, per semplicità, continuiamo a dire che c’è un qualche bilanciamento tra chi dà e chi riceve.
Tutto funziona.
Fino a quando non salta fuori l’argomento: scambio link.
È una nota che, in questo ragionamento, stona; principalmente per due ragioni:
. l’equilibrio di cui sopra viene meno (e non è banale perché spesso abbiamo a che fare con una vera e propria trattativa commerciale);
. viene meno anche il peso (“juice“) dei due singoli link (*) ed il SEO di turno dovrebbe saperlo.
(*) la mia visione è che Google ci metta davvero poco a verificare e dare il relativo punteggio ad uno scambio link: controlla la risorsa linkata e subito verifica se c’è un link di ritorno magari controllando anche l’aspetto temporale facendo un benchmark con le relative copie cache; per dirla in altri termini: se due risorse prima non si linkavano e poi, nel giro di breve, si menzionano reciprocamente (a livello di dominio, non necessariamente di URL), beh, è facile capire cosa è successo nel mezzo.
Ciao Marco,
ti leggo sempre e accolgo il tuo tweet di appello, quindi eccomi qui. :-)
Hai perfettamente ragione lo scambio link è facilmente individuabile da Google, anche se guardando le SERP attuali a volte pare ancora premiante (sicuramente lo è ancora in quei settori poco “regolamentati” come l’adult e il gambling).
A tal proposito però sono in arrivo parecchie novità (per Google sinonimo di Penalità) per abuso di advertorial = che potrebbe essere paragonato anche per abuso di guest posting. Ne ho parlato proprio venerdì qui: http://blog.prima-posizione.it/google-grosse-novita-in-arrivo-entro-il-2013/2013_5941/, inserendo anche qualche commento personale.
Tu cosa ne pensi?
Grazie infinite per la condivisione,
buon lavoro.
Un abbraccio,
Michele
Ciao Michele,
grazie a te per il contributo e scusa il ritardo di questa risposta.
In relazione al punto che sollevi (advertorial/penalizzazioni) penso che come sempre ci si debba mettere davanti un bel “dipende”.
Ho letto anche io di recente di penalizzazioni apparentemente assegnate per un utilizzo “border line” di questa natura di contenuto, però è anche vero che quando si entrava nel merito dello stesso, analizzando keyword density ed anchor text, non era necessario scendere a riflessioni troppo sofisticate: la qualità del contenuto, a volte dell’intero sito, e l’approccio SEO (troppo spinto) erano sufficientemente “parlanti”. :)
Grazie ancora.
Ciao,
complimenti per il blog che leggo con interesse per la prima volta.
Concordo con l’articolo e infatti non uso lo scambio di link come metodo di crescita.
Penso invece che il guest posting sia naturale e utile, e avere un visitatore che torna magari più volte sul blog non può che fare piacere al blogger che anche se poco guadagna dalle visite; d’ altra parte mi riferisco a commenti di qualità e non spam.
Intervengo con un po di ritardo rispetto alla data dell’articolo ma é un aspetto che ritengo interessante e che penso che rispetto alla data del post darei ormai per certo: Google prende più che a male la questione dei link all’andirivieni! :) non saprei approfondire il discorso delle categorie adulti, ma credo che anche in quel caso ci siano delle penalizzazioni.
Marco e Michele, che ne dite?
Ciao Fabio,
grazie per il contributo.
In realtà credo che sia esagerato parlare di penalizzazione nel caso dello scambio link (anche se bisogna sempre fare un passaggio in più e capire di che tipo di link/siti stiamo parlando); penso sia più costruttivo arrivare alla conclusione che, lato SEO, tale pratica non genera alcun tipo di beneficio.
Che ne dici?
Grazie ancora!
Ciao Fabio,
si concordo con Marco, nell’affermare che lo scambio link come tecnica SEO non genera alcun beneficio, anzi c’è il rischio che porti a penalizzazioni per “schemi di link”.
Certo questo non vuol dire che lo “scambio” sia bandito… anzi quando è fatto con veri e propri accordi commerciali (per esempio una partnership resa pubblica mettendo i reciproci loghi sui due siti delle aziende coinvolte) può aiutare ancora a consolidare il posizionamento.
Ciò vuol dire che è meglio concentrarsi sul “marketing” rispetto che alla “seo”.. :-)
Buon lavoro,
a presto.
Michele